…La storia che non ti aspetti dietro al famoso “Just do it” di Nike.
Tutto iniziò negli anni 60 quando un giovane studente neo laureato di nome Phil Knight intraprese un viaggio intorno al mondo.
Tra le varie tappe, si fermò a Kobe, in Giappone.
Phil è un vero amante dello sport e della corsa fin da ragazzo e una volta giunto nella città nipponica, scoprì le scarpe da corsa Tiger, al tempo prodotte dalla Onitsuka Co Ltd, oggi diventata Asics.
Si accorse subito che si trattava di un prodotto di altissima qualità ma che veniva venduto ad un prezzo molto contenuto.
In quel periodo i prodotti giapponesi andavano a ruba in America e Philip fiutò la possibilità di fare un buon affare.
Chiese e ottenne un incontro con il proprietario del brand Onitsuka, e ottenne i diritti di distribuzione del marchio negli Stati Uniti.
Imbarcò nella sua avventura anche Bill Bowerman, il suo allenatore sportivo dell’università, e il 25 gennaio 1964 fondarono la Blue Ribbon Sports, per importare dal giappone e vendere in america le scarpe Onitsuka Tiger.
Come previsto le vendite del prodotto Onitsuka ebbero un successo inaudito, ma nel 1971 Philip e Bill decisero di creare un marchio tutto loro e di cambiare il nome della loro azienda.
Diciamo la verità, non persero troppo tempo nella scelta del nome e nella creazione del logo che cambiò la storia dei loghi.
Il nome venne proposto dal loro primo dipendente, Jeff Johnson.
Dal momento che vendevano principalmente scarpe da corsa Jeff si è ispirato alla dea Nike (in greco antico: Nίκη).
La corretta pronuncia non è “Naik”, ma “Naiki”, che viene infatti utilizzata nelle pubblicità ufficiali.
Divinità greca della Vittoria, celebrata nell’antichità in occasione dei giochi olimpici e durante le gare sportive e di atletica.

Come ho detto prima non persero troppo tempo nemmeno per il logo.
Dopo una serie, breve, di proposte dovettero per forza sceglierne uno così Phil disse la frase, poi diventata famosa:
“Scegliamo questo anche se non mi piace molto; ma impareremo ad amarlo col tempo.”

Quindi dopo solo 17 ore di lavoro Carolyn Davidson, un’amica universitaria di Phil, disegnò quello che diventerà forse il logo più riconoscibile degli ultimi 40 anni… al prezzo di $35 !
Una cifra insignificante se consideriamo l’azienda miliardaria che conosciamo oggi; tuttavia nel 1971 Nike Inc. ancora non esisteva nemmeno su carta.
Comunque, la storia di Carolyn ha un lieto fine.
È stata ricompensata dai due fondatori per aver creato il famoso Swoosh, o “baffo” come piace chiamarlo a noi italiani.
Quando Nike si quotò in borsa, organizzò un enorme ricevimento per Carolyn.
Il motivo?
Consegnarle un anello d’oro a forma di Swoosh e una busta sigillata che conteneva due certificati:
uno come proprietario di un certo numero di azioni di Nike…
l’altro che la metteva a capo, da quel momento, della divisione reclami in garanzia e scarpe difettose.
Dopotutto un bel investimento da parte di Carolyn.
L’azienda scalò velocemente le vette del successo ma Phil si rese conto che c’era un elemento che più di ogni altro faceva innamorare le persone dello sport.
Più di fare gol o fare canestro o correre oltre i propri limiti…
Il sogno, quella speranza di essere un giorno campioni sportivi.
Così Phil capì quale era la direzione da seguire e cominciò a creare collaborazioni con i migliori campioni sportivi.
Da Michael Jordan nel 1984 fino ad oggi con Cristiano Ronaldo.
Facendo indossare ai campioni le scarpe Nike, e addirittura creando delle linee personalizzate per ogni giocatore, ha portato avanti il sogno di ogni atleta.
Sentirsi come un campione!

Ecco il segreto per farsi amare da tutti.
Nike ha saputo colmare un bisogno, ha saputo diminuire la distanza tra i giovani sognatori ed i loro eroi sportivi, facendoli sentire proprio come loro.

Cosa voglio dirti con questo?
Un’idea anche se bella, non è stata abbastanza
Se oggi Nike non è solo un marchio di scarpe è merito di Phil e Bill che hanno voluto offrire un motivo in più per utilizzare il loro prodotto…
Alimentare il sogno dei loro clienti di poter raggiungere qualsiasi obiettivo.
Ed è proprio questo che sto creando con i centri Omega, voglio permettere a tutti i miei associati di raggiungere più rapidamente i loro sogni.
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Al tuo benessere,
Alessandro
Grazie!! Sapevo solo in parte questa storia , molto bella la “ morale “