Se non lo conosci, ti presento Emil Zatopek…
…conosciuto anche come “La Locomotiva Umana”.
È stato in assoluto uno dei più grandi corridori di lunga distanza della storia olimpica, ma soprattutto è stato un esempio di perseveranza che oggi raramente riusciamo a ritrovare nelle cronache sportive.
La più grande impresa del corridore cecoslovacco fu senza dubbio la tripla medaglia d’oro alle olimpiadi di Helsinki nel 1952.
Zatopek, ormai trentenne, nell’arco di una manciata di giorni conquistò la medaglia d’oro nei 5000 m, nei 10.000 m piani e non soddisfatto, all’ultimo momento decise di gareggiare anche nella maratona (42,195 m), dove vinse, tra l’incredulità del pubblico, la sua terza medaglia d’oro.
Quello che molti non sanno è che l’atleta dell’est Europa, prima di allora, non aveva mai corso una maratona e nonostante ciò riuscì a stabilire il nuovo record olimpico.
Aveva iniziato tardi la sua carriera agonistica: prima dei diciott’anni non aveva mai fatto un giorno di allenamento in vita sua e la prima gara la fece nel suo paesino in Cecoslovacchia.
Arrivò secondo, motivato soprattutto dalla sua tempra agonistica.
Lo stile di corsa di Zatopek era veramente orrendo: correva come se avesse un cappio al collo, con un’espressione di agonia sul volto, e le braccia che si muovevano in modo del tutto scoordinato.
Insomma, un pugno nello stomaco per qualsiasi purista della corsa.
Le sue smorfie facevano sorridere gli spettatori degli stadi ed erano oggetto di ironia da parte dei telecronisti dell’epoca. Però vinceva.
Dopo che leggerai in quali condizioni il campione cecoslovacco si allenava, capirai il motivo per cui ho deciso di raccontarti la sua storia.
Era solito correre per miglia nella neve, e non lo faceva con l’ultima scarpetta tecnica ultraleggera della Mizuno…
...si allenava con degli stivali da guerra più pesanti di due ferri da stiro.
Nel 1946, rimase bloccato a Praga, e per partecipare alla sua prima gara internazionale – a Berlino – decise di raggiungere la capitale tedesca…
IN BICICLETTA!
Una tranquilla pedalata di 354 km lungo le strade dissestate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Questo è quello che intendo per perseveranza.
Questo è quello che ti porta ad avere risultati.
Costanza e determinazione creano un mix perfetto per plasmare la chiave del successo.
“La persona che sei si definisce in base a quello per cui sei disposto lottare” diceva Mark Manson.
Niente di più vero.
Inoltre, devi sapere che il “dolore”, sinonimo in questo caso di grande fatica, è una delle più potenti forze che motiva noi esseri umani.
I grandi cambiamenti e le grandi evoluzioni spesso derivano proprio da un dolore che, diventato insopportabile, spinge le persone all’azione.
La frase “ADESSO BASTA!” ne è un chiaro esempio.
Chi non l’ha mai detta almeno una volta…
Ecco, indica l’esatto momento in cui non abbiamo la necessità di un cambiamento.
Tuttavia, il “dolore” genera una forte energia.
E se impariamo a sfruttarla a nostro vantaggio, non avremmo alcun tipo di problema nell’affrontare il cambiamento, anzi…
…potremmo senza dubbio accelerare in modo formidabile la nostra scalata verso la vetta.
Ora…
Spero davvero che nei momenti “no”, la storia di Emil Zatopek ti faccia riflettere.
Come vedi, non basta un semplice ostacolo per abbattere una persona determinata…
…bensì lei compie qualsiasi azione, anche la più dura raggiungere il proprio obiettivo.
È stato così per Zatopek, e sono sicuro lo sarà anche per te.
Al tuo benessere,
Alessandro
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